
Poesia | Epigrammi prematuri di Antonio Merola
Alfonso Canale è un poeta urbano: descrive alla strada la strada
migliore: prestare la voce
ai primi della classe che saranno ultimi nella poesia. O cantare come da grande una ambizione muoia
ambizione: inchiodare gli assassini
di versi.
*
Riccardo Canaletti sa degli interfogli bianchi
che proteggono i pazzi: qualcuno ci ha inciso
sopra una sanità
impossibile
che prima o poi verrà: così siamo saltati giù
dalle altalene.
E abbiamo ripreso la fila come tutti gli altri.
*
Paolo Pitorri racconta sempre a tutti di essere nato
morto: così ha cercato la nascita anche nella morte della poesia. Disegnare a una madre le tre del mattino. Non essere in grado di fare male
nemmeno a una riga.
*
Gabriele Galloni non è uno scrittore, ma è
iscritto: la poesia ha deciso di rendere gli anni peggiori
alla notte in cui non avrà più niente
da dire. Allora per la prima volta sarà anche lui un essere
umano. Soffierà la polvere sopra ogni libro: ossessionato
cercherà delle parole nuove tra i capelli bianchi.
*
Iuri Lombardi a me ha insegnato l'arte
della chiusa: fai galleggiare il verso
nelle cose che non sai, perché la brevità
è da poeta esordiente
o per chi sa sempre ciò che dice: e non è il compito
della poesia. Scrivi ai vivi lettere dal futuro. E racconta a chi deve
nascere il domani. Impara a distenderti
come fanno gli uomini prima di scoprire la verità: le bugie hanno le gambe lunghe.