
Poesia | L'immagine accanto di Jacopo Curi
«Il ritmo de L’immagine accanto ha una sua peculiare personalità, che scandisce con sicurezza e accuratezza la fioritura dei versi l’uno dall’altro, come in una sorta di scaturigine continua dalla sorgente del pensiero, del ritorno a marcia indietro sui passi già fatti, con un processo che l’autore stesso descrive come un «vedersi vivere»
Dalla prefazione di Marco Di Pasquale a Jacopo Curi, Arcipelago Itaca.
Materializzazione
In un sonno sdraiato nel vuoto
una luce senza occhi svela volumi
che stento a riconoscere ma sento
già l'aria entrare nella placenta.
Ormai è quasi giunto il momento
degli argini debordano gli eventi
e fra poco inizierà il tempo.
*
Cominciò con un trovarsi
in mezzo alle cose
senza aver avvertito il passaggio
e aver potuto arrestare il passo
nello spogliatoio dei corpi.
*
Dove eravamo prima di nascere?
Tutto esiste troppo e da sempre
per conto d'altri
anche senza i nostri occhi
fino a che sono entrato
senza sapere
in tutto quel già saputo
di cui ricordo
qualcosa che non trovo.
*
Veglia sul tuo organismo
Il respiro riempie
e vuota la stanza
senza lasciare solventi.
Solo un velo il presentimento
sulle palpebre quando rianimi
ché stanotte ti ho sfiorata
ma non comprendi
*
Proiezioni
Fra la folla il tuo volto
non volto scompare
su altri riappare
e un giorno sembrerà
provenire da chissà quando.