Poesia | Sei poesie di Flavia Teneriello

Riporto di seguito tre poesie inedite di Flavia Teneriello presenti nella futura silloge Lo spazio intermedio, più tre inediti presenti in Eludere una morte edito da LietoColle nel 2020.
Flavia Teneriello è nata a Roma nel 1995, dove ha frequentato il Lycée Chateaubriand. È laureata in lettere moderne all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, dove tutt’ora studia filologia moderna.
Inediti:
Il vago di una stella
e poi - una finestra accesa.
La notte osserva e io mi chiedo
dove sia la mia voce.
*
In sogno la villa è carica
di fiori; e tu, morta
cucini qualcosa in giardino.
Non ti è più dato parlare
o lasciare quella terra.
Noi ti osserviamo muoverti dall’alto,
mezzi assonnati dall’odore
dei pini e un torpore di cicale.
*
La villa vuota se l’è ripresa
il mare, corrodendo le pareti.
Una radice ha spezzato
una mattonella, la rughetta
cresce tra le crepe. I ragni
hanno avvolto le scale di candidi
telami.
Solo i fiori sono ancora
viola, e tu che vivi per sempre nella terra.
*
Editi:
Il canto di Dio
è il frusciare sereno
di un insetto a riposo,
di cui non sai il nome
e ignori la sagoma,
umile come le cose grandi
*
È nel buio che sento il furore delle cose inanimate
che si insinuano negli antri umidi
che la ragione schiva.
Lì si annida paziente la paura,
con due occhi gialli di felino.
*
La parola è la lama
che conficco a colpi secchi
nei cavi degli occhi
a recidere il cranio:
sordi rintocchi
nella campana impazzita.
Uno - le palpebre serrate.
Due - la mano umida a sciogliere il volto.
Tre - irrompono in petto le viscere.
Ecco,
lo vedi ora sulla carta
il mio ciliegio in fiore?
-
Poesie scelte da Paolo Pitorri