
Poesia | testi di Paolo Venditti
Spiriti
Nel buio vedo una tenda,
che si muove in una stanza chiusa,
non c'è corrente, così accendo la luce del mio cellulare
per verificare quale tipo di spirito richiama la mia attenzione.
Guardo, sicuro che il peggio spirito è la mente,
poi sento un movimento nello stomaco che gracchia,
ed è quella fame che mi fa paura.
Sono contento di avere un'ottima colazione nel frigo.
E penso a questi bimbi malnutriti che piangono
e agli obesi che ci provano sul tapis roulant.
***
Una poesia dopo decenni
Quasi quasi prendo i piatti e li spacco sul muro!
Si, quasi quasi prendo i piatti e li spacco sul muro!
E vorrei tanto piangere e smettere di fumare
mentre in cucina mi esplode
la guerra nucleare!
Ma cosa credi che sono cresciuto nell'uovo mentre tuo padre ti prendeva a cazzotti?!
Il labirinto cieco si porta in bocca la risposta
ed io penso all'arte ai sogni ai santi, a questo degenerare che ho davanti...
e forse non è proprio il caso di spaccare piatti sul muro,
anche perché dopo devo raccoglierli io,
ricomprarmeli io...
***
Dal dottore
Dalla dottoressa una signora che fuma da sessant’anni,
mi ha raccontato che il marito sportivo e non fumatore
è morto molti anni fa
di una verruca al cervelletto che non era nemmeno maligna,
di paura mi stava dicendo poi la dottoressa l’ha chiamata.
La paura ammazza come il cancro.
Poi sono entrato io,
per una pallina di grasso in bocca che m’infastidisce
e mi voleva dare un antimicotico...
stava dentro a uno scafandro e dopo aver preso la temperatura
mi ha spruzzato qualcosa sulle mani
cecandomi anche gli occhi.
Sei dimagrito mi ha detto,
sto in forma le rispondo,
poi mi ha fatto l’impegnativa
dicendomi che altrimenti non me ne sarei andato di lì.
Buonanotte l’ho salutata
e mi sono congedato con la serranda
che si chiudeva dietro le mie spalle.